C’era una volta
2012
Fino a qualche anno fa non facevo altro che scrivere.
Blog, racconti, fanfictions, avevo iniziato persino più di una volta l’ambito progetto di scrivere un libro. Se contassi tutte le pagine che ho scritto nella mia vita…
Ho scritto la prima storia in seconda media, ce l’ho ancora da qualche parte, l’avevo perfino fatta leggere alla mia professoressa… La prima fanfiction di oltre, ben oltre, cento pagine in quarta o quinta ginnasio, in quel momento di boyband e sogni verso l’Inghilterra.
E poi non mi sono più fermata, ho creato trame e personaggi, intrecci, drammi, dettagliando e descrivendo mondi che nella mia testa erano perfettamente definiti e praticamente veri.
E mi manca.
Adesso non ho più tempo, e quando ce l’ho a volte manca la voglia… Avrei tante idee, a dire il vero anche troppe in testa, più o meno serie, più o meno spendibili, ma le ho.
Ho in mente protagonisti di cui ho già definito e delineato i caratteri e le famiglie, gli amici e le case, le personalità e lo stile nel vestire… Ho ambientazioni, città, lavori, hobbies e passatempi.
Nella mia testa c’è di tutto e non mi stupisco che prima o poi le cose diventino troppe e facciano fatica a uscire.
Ho idee diverse da quelle che avevo qualche anno fa, le fanfictions scritte sugli Avenged Sevenfold sono qualcosa di cui ancora vado fiera, quante pagine! Ma adesso ammetto di avere ambientazioni più reali e meno… Meno da fan, credo.
Se scrivessi non scrivere di cantanti e attori ma di gente che si potrebbe incontrare per strada, a cui probabilmente, come in un film in produzione, darei i volti di questo o quell’attore, ma sarebbero gente con un lavoro qualunque, con problemi qualunque.
A dire il vero sono sempre stata attirata dalla normalità, una normalità relativa a dire il vero, perchè molte delle mie idee sono una normalità esagerata che comunque segue le linee e le vie di quella che nella mia testa è una normalità da sogno, quindi sì alla fine ci sarà sempre qualcuno che vivrà felice e contento.
Stamattina ho aperto una pagina bianca di Google Docs e ho pensato di iniziare a scrivere una cosa veramente strana che ho in mente da un po’, ma poi è suonato il telefono ed era un cliente che aveva urgenza di una cosa e così tutto e sfumato.
Resta l’idea, manca il tempo per scriverla.
Anche quando sono stata a casa a ottobre per preparare l’esame avevo in mente di rimettermi a scrivere e invece alla fine non l’ho fatto, sicuramente non avrò tempo di farlo se resterò a casa a studiare quest’estate e mi dispiace.
Non penso più di fare la scrittrice come pensavo anni fa, penso che però continuerò ad avere sempre idee in testa e se mai arriveranno quelle giuste magari proverò davvero a scriverle seriamente, ma devo sentirle giuste, devono convincermi e questo vuol dire, secondo me, che devo sentire l’impulso irrefrenabile di scriverle e adesso ancora non ce l’ho.
Intanto scrivo qui, come sfogo, perchè non posso fare a meno di scrivere, a dire il vero scrivo in continuazione anche nel mio lavoro, un atto dopo l’altro ed è un po’ come scrivere piccole storie, questa è sicuramente la parte del mio lavoro che mi piace, forse un giorno o l’altro per vivere scriverò anche qualcos’altro oltre a degli atti giudiziari.